Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Michele di Mornago è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo nella pieve di Arsago (Notitia cleri 1398) e come “rettoria” nel 1564 (Liber seminarii 1564), sempre nella pieve di Arsago. Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di San Michele di Mornago è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Arsago.
Nel 1755, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Michele arcangelo di Mornago era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 230 anime
complessive, di cui 159 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale erano costituite canonicamente la confraternita del Santissimo Sacramento, i cui ascritti seguivano le regole dei disciplini e avevano facoltà di portare l’abito di colore rosso, la confraternita della Concezione della Beata Maria Vergine, aggregata all’arciconfraternita romana, entrambe confermate dall’arcivescovo Cesare Monti. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Michele arcangelo, esisteva l’oratorio di San Clemente (Visita Pozzobonelli, Pieve di Arsago).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Michele di Mornago possedeva fondi per 261 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 300 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella del
le parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Mornago assommava a lire 968.7.6; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Tra il 1899 e il 1900, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Arsago, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 710; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 626, compresi gli abitanti delle frazioni Santiccio, Bosco Grosso, Cascina del Rosso, Mulino; nel territorio parrocchiale esisteva l’oratorio di San Clemente papa e martire; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, fondata con bolla arcivescovile del 26 marzo 1664, e la pia unione delle Figlie di Maria. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Arsago).
Nel XIX e XIX secolo, la parrocchia di San Michele arcangelo di Mornago rimase sempre inserita nella pieve e vicariato foraneo di Arsago, nella regione I, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Somma Lombardo, nella zona pastorale II di Varese.
[Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese]
Nella parrocchiale di Mornago era costituita canonicamente la confraternita della Concezione della Beata Maria Vergine, aggergata all’arciconfraternita romana, confermata dall’arcivescovo Cesare Monti; fu censita nel 1755, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Arsago (Visita Pozzobonelli, Pieve di Arsago).
[Fonte Saverio Almini]
Nella parrocchiale di Mornago era costituita canonicamente la confraternita del Santissimo Sacramento, i cui ascritti seguivano le regole dei disciplini e avevano facoltà di portare l’abito di colore rosso; fu confermata dall’arcivescovo Cesare Monti e fu censita nel 1755, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Arsago (Visita Pozzobonelli, Pieve di Arsago).
[Fonte Saverio Almini]