sabato 10 ottobre 2015 ore 9.30 – 12.30
SALA CONVEGNI – CURIA ARCIVESCOVILE – MILANO
ARCIDIOCESI DI MILANO Servizio per la Pastorale della Salute
Curia Arcivescovile – p.za Fontana, 2 – 20122 MILANO
tel. 02 8556 341 e-mail: sanita@diocesi.milano.it
Ogni donna che attende un figlio deve in certo senso adottarli tutti, per poter realizzare poi, nei confronti di quell’unico che nascerà, il giusto atteggiamento di accoglienza.
Nascerà un figlio ‘perfetto’, magari anche bello e intelligente oltre che sano: il sentimento giusto di riconoscenza sarà possibile, o in ogni caso sarà più sincero e sicuro, soltanto a condizione che sia stata precedentemente espressa questa accoglienza incondizionata nei confronti di tutti i figli possibili.
E la possibilità di gratitudine sarà tanto più facile quanto più incondizionata sarà stata la nostra fede in lui e l’obbedienza a fronte della sua volontà sconosciuta.
INTERVERRANNO
Dott.ssa MAURA BERTINI
Medico, membro della Consulta di Pastorale della Salute, Diocesi di Milano
Prof. don MAURIZIO CHIODI
Docente di Teologia Morale, Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Milano
Prof. dott. MARIO PICOZZI
Professore Associato di Medicina Legale Università degli Studi dell’Insubria,Varese
Dott. don PAOLO FONTANA
Responsabile del Servizio per la Pastorale della Salute – Diocesi di Milano
PROGRAMMA DEL CONVEGNO
9.30 saluti e introduzione – Don Paolo Fontana
9.40 Le tecniche riproduttive: legislazione europea e internazionale Prof. dott. Mario Picozzi
10.30 Generare: le questioni antropologiche Prof. don Maurizio Chiodi
11.15 pausa caffè
11.30 ripresa e dibattito Dott.ssa Maura Bertini
12.15 conclusioni Don Paolo Fontana
Che il figlio non sia solo una scelta, lo si riconosce subito e facilmente. Anche la scelta di generare più “responsabile”, quella più seriamente pensata e più generosamente decisa dai due, deve poi confrontarsi con un figlio che certamente non è quello che si è scelto.
Si sceglie genericamente di avere un figlio, e nasce quel figlio preciso che esige di essere riconosciuto nella sua identità, e quindi da capo scelto, quasi adottato. Il figlio infatti non si accontenta in alcun modo della indeterminata decisione di generare; aspetta di essere voluto nella sua singolare identità.
[ Giuseppe Angelini ]
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