Un momento di riflessione sul percorso dei cinque anni trascorsi ed uno spazio programmatico per il cammino futuro della nostra comunità pastorale
Scarica il volantino dell’ INVITO ALLA VERIFICA DEL QUINQUENNIO
In relazione al prossimo rinnovo dei consiglio pastorale e delle varie commissioni, il parroco Don Maurizio Scuratti, insieme alla Diaconia, invita tutti i membri delle:
- COMMISSIONE BATTESIMI
- COMMISSIONE FAMIGLIE
- GESTORI SITO CP7
- GRUPPO CATECHISTI
- ANIMATORI LITURGICI (SACRISTI, ORGANISTI E DIRETTORI DI CORO)
- COLLABORATORI PARROCCHIALI
- COMMISSIONE CARITAS
- COMMISSIONE LITURGICA
- I CANDIDATI PER IL NUOVO CONSIGLIO PASTORALE.
Ad un momento di riflessione comune sul cammino di questi primi 5 anni di comunità pastorale, sul lavoro svolto dalle varie commissioni e consigli, sulle prospettive future, sui successi e eventuali insuccessi e sulle difficoltà, vissute.
L’appuntamento è per il pomeriggio della domenica delle Palme 29/03/2015 presso oratorio di Mornago con il seguente programma:
- Ore 14.00 accoglienza.
- Ore 14.15 Breve commento al Brano del Vangelo (Lc 24, 13-35) di S. Ecc.za Rev. ma Mons. F. Agnesi.
- Ore 14.30 inizio lavori e presentazione delle relazioni delle varie commissioni.
- Ore 16.00 spazio per domande e interventi liberi – pausa caffè.
- Ore 16.45 conclusioni (Mons. Franco Agnesi e Diaconia.
- Ore 17.15 Preghiera liturgica dei Vesperi.
- Segue aperitivo insieme.
Per le famiglie che hanno figli, per permettere la partecipazione ad entrambi i coniugi, l’oratorio sarà aperto con attività di animazione e intrattenimento.
Ogni gruppo è tenuto a presentare ed esporre una breve memoria massimo (5 – 10 minuti) attraverso un proprio delegato. (possono essere sia in formato testo che sotto forma di presentazione power point per computer)
L’insieme di tutti gli interventi organizzati in maniera organica rappresenteranno la roadmap per il lavoro futuro dei consigli e delle commissioni 2015-2019.
UNA PAGINA INTRODUTTIVA DEL VANGELO
Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto.
Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.
Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
SPUNTI DI RIFLESSIONE PER L’INCONTRO E LA PREPARAZIONE DELLE RIFLESSIONI
Nella prospettiva del servizio alla comunità e obbedienza alla fede, il rinnovo dei consigli pastorali e dei consigli per gli affari economici può essere un’occasione propizia per rinnovare il nostro impegno di vita cristiana e di testimonianza.
Il consiglio pastorale infatti è un organismo di partecipazione ecclesiale nella vita della comunità: chiede la presenza di laici formati, appassionati per la vita della comunità cristiana e che sappiano, in una reale corresponsabilità, collaborare con sacerdoti e religiosi nella costruzione di una chiesa capace di vivere il vangelo e di parlare di Gesù, in linguaggi e modalità comprensibili a tutti.
Per una verifica del lavoro svolto finora:
Come valutiamo l’esperienza dei vari consigli e gruppi nella nostra comunità pastorale? Quali aspetti più significativi che hanno favorito una partecipazione vivace di tutti? Quali invece sono stati più fragili e sono stati il problema?
Ci sono stati dei momenti in cui si è realmente percepita l’utilità e la ricchezza di lavoro in un gruppo per la chiesa ? E ci sono stati dei momenti in cui abbiamo fatto particolarmente fatica a viverlo? Quali le cause di tutto questo?
Il rapporto dei vari gruppi e commissioni con il consiglio pastorale e il consiglio per gli affari economici è sempre stato positivo? Sono emerse delle criticità?
Il rapporto tra i vari gruppi e commissioni della comunità pastorale con la diaconia è apparso positivo o abbisogna di alcuni correttivi? Quali?
Le singole parrocchie della comunità pastorale si riconoscono adeguatamente nei vari gruppi, trovando piena identità nella comunità pastorale?
Segnaliamo qualche esperienza positiva di questi anni che può essere di giovamento per tutti.
Dobbiamo quindi interrogarci sul significato della parrocchia inserita nel contesto più ampio e più bello della comunità pastorale e della partecipazione di tutti.
Interroghiamoci anche sulle prospettive che nascono dal pensare e progettare le novità pastorali nella duplice prospettiva di:
- costruire comunità aperte, accoglienti e missionarie
- realizzare attività che coinvolgano pienamente tutta la comunità pastorale
Quali ambiti della vita pastorale chiedono maggiormente di essere rinnovati e come i vari gruppi e commissioni possono collaborare e lavorare in questa direzione?
In che modo i gruppi e le commissioni possono aiutare la crescita della consapevolezza della comunità rispetto al proprio compito missionario, nell’assunzione dello stile della comunità educante e nella valorizzazione dell’apporto delle famiglie, nella loro vita ordinaria?
La nostra comunità è pronta a introdurre la figura dell’economo o comunque a valorizzare un ruolo di maggiore responsabilizzazione dei fedeli non presbiteri nell’affrontare le problematiche della vita amministrativa della parrocchia? Quali sono gli ostacoli rispetto all’assunzione di questa prospettiva?
Tra i vari aspetti che toccano la vita del comunità pastorale, delle commissioni e dei gruppi, evidenziamo questi tre, sui quali invitiamo ad una breve riflessione:
La formazione
- Quali cammini formativi sembrano utili per raggiungere questi scopi?
- Come ipotizzarli per garantire una formazione della nostra comunità ?
La corresponsabilità
- Quali condizioni sono necessarie, in concreto, per vivere una reale corresponsabilità?
- Cosa può ostacolare l’esercizio di questo valore?
La pastorale di insieme e il cammino interparrocchiale
- Qual è la situazione in queste prospettive delle nostre parrocchie o comunità pastorali?
- Cosa può favorire od ostacolare una visione più ampia di parrocchia (comunità)?
- Quali attenzioni avere nei passaggi verso queste nuove forme di pastorale?
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