giovanni-paolo286261Oggi 2 Aprile 2014 ricorrono in 9 anni dalla Morte avvenuta alle 21:37 del 2 aprile 2005

Primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522 – 1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco, e slavo in genere, della storia. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo).

Per quelli della mia generazione è stato un grande papa, innovatore ma rigoroso nella fede e nei dogmi.

Sicuramente ebbe la capacità di ascoltare i giovani e dare loro un ruolo attivo nella chiesa, non a caso quindi è stata scelta questa foto nell’articolo, perché credo che per molti aspetti il pontificato di Giovanni Paolo II° sia legato in maniera indissolubile alle giornate mondiali della gioventù.

0013Chiudo questa breve riflessione lasciando il testo del testamento di Giovanni Paolo II°

TESTAMENTO DEL SANTO PADRE
GIOVANNI PAOLO II

Totus Tuus ego sum

Nel Nome della Santissima Trinità. Amen.

«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà» (cfr Mt 24, 42) — queste parole mi ricordano l’ultima chiamata, che avverrà nel momento in cui il Signore vorrà. Desidero seguirLo e desidero che tutto ciò che fa parte della mia vita terrena mi prepari a questo momento. Non so quando esso verrà, ma come tutto, anche questo momento depongo nelle mani della Madre del mio Maestro: Totus Tuus. Nelle stesse mani materne lascio tutto e Tutti coloro con i quali mi ha collegato la mia vita e la mia vocazione. In queste Mani lascio soprattutto la Chiesa, e anche la mia Nazione e tutta l’umanità. Ringrazio tutti. A tutti chiedo perdono. Chiedo anche la preghiera, affinché la Misericordia di Dio si mostri più grande della mia debolezza e indegnità.

Durante gli esercizi spirituali ho riletto il testamento del Santo Padre Paolo VI. Questa lettura mi ha spinto a scrivere il presente testamento.

Non lascio dietro di me alcuna proprietà di cui sia necessario disporre. Quanto alle cose di uso quotidiano che mi servivano, chiedo di distribuirle come apparirà opportuno. Gli appunti personali siano bruciati. Chiedo che su questo vigili don Stanislao, che ringrazio per la collaborazione e l’aiuto così prolungato negli anni e così comprensivo. Tutti gli altri ringraziamenti, invece, li lascio nel cuore davanti a Dio stesso, perché è difficile esprimerli.

Per quanto riguarda il funerale, ripeto le stesse disposizioni, che ha dato il Santo Padre Paolo VI.  (il sepolcro nella terra, non in un sarcofago, 13.3.92). Del luogo decidano il Collegio Cardinalizio e i Connazionali.

«apud Dominum misericordia  et copiosa apud Eum redemptio»

Giovanni Paolo PP. II

Alex P.

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