Il 29 maggio 2018 Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, ha visitato la Comunità Pastorale; pubblichiamo l’omelia che ha svolto durante la Celebrazione Eucaristica.
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Docili alla chiamata del Dio dell’inquietudine.Dio dell’inquietudine, Dio dei percorsi inesplorati, Dio delle imprese arrischiate, Dio che chiami, tunon sei il dio delle inerzie, ma sei Dio del cammino, tu non sei il dio dell’assestamento, ma il Dio dinuovi percorsi, tu non sei il dio della ripetizione e delle abitudini, ma il Dio dell’ardore dell’audacia.Dio dell’inatteso e della sorpresa, Dio che apre i nuovi orizzonti e prometti i nuovi incontri, tu nonhai mandato il tuo figlio Gesù per confermare le nostre presunzioni, non hai mandato il tuo figlioGesù per accontentare le nostre pretese, ma per chiamarci a conversione e a vita nuova.Dio degli inizi e dell’alba, tu non hai mandato il tuo figlio a cullare i nostri sonni, ma a svegliarci pernuove imprese e a inviarci per nuove missioni.Dio delle promesse e delle profezie, tu non sei il dio delle città fortificate, ma il Dio che cammina neldeserto e abita sotto le tende, tu non sei il dio che suggerisce la timidezza e il pregiudizio che sidifende dietro porte corazzate, ma sei il Dio pellegrino che bussa alla porta e chiede di essereospitato, che saluta per la strada e chiede d’esser seguito, che indica la terra promessa e invita apartire.Dio delle sfide e delle provocazioni, tu non hai mandato il tuo figlio Gesù a visitare Nazareth perconferire privilegi, ma per abbattere i bastioni, per abbattere il muro di separazione che rinchiudevai figli di Israele nel pregiudizio della superiorità.Dio che inviti a libertà e all’audacia di costruire la fraternità che convoca tutti i tuoi figli e le tuefiglie, tu non hai mandato il tuo figlio Gesù per costruire una chiesa ferma, nostalgica del suopassato, malata di malumore per quello che la disturba, chiusa a mantenere quello che si è semprefatto, abituata a salutare chi saluta e a passare indifferente presso gli sconosciuti. Tu hai mandatoil tuo figlio Gesù per costruire la comunità ospitale dove possano trovare casa tutti i popoli e sentirsifratelli e sorelle tutti gli uomini e le donne.Dio della riconciliazione e dell’incontro, tu non hai mandato il tuo figlio Gesù a stabilire confini ma acostruire rapporti, a condividere entusiasmi per imprese comuni, a radunarsi da ogni parte per farfesta e sconfiggere ogni solitudine, Dio della comunione e dell’abbraccio.Dio dei nostri padri, Dio che ami la nostra terra, Dio che hai effuso le tue grazie perché presso ognicasa ci fosse un segno della tua presenza e della tua premura, tu che hai consentito di costruire neisecoli le chiese come case tra le nostre case per confermarci nella certezza della tua presenza edella tua misericordia, aiutaci a custodire la nostra tradizione non come un museo da visitare, macome un roveto ardente che vuole contagiare il mondo, come un vento amico che spinge a nuovenavigazioni.Dio che hai inviato il tuo Santo Spirito per renderci vivi della tua vita, liberaci dalle paure e dalleresistenze che vorrebbero trattenere il vento e fermare la storia, illumina il cammino che ci aspetta,alimenta la passione per l’obbedienza alla tua parola, sostieni con la tua forza le nostre esitazioni,vinci con l’intensità della tua attrattiva le nostre paure.Dio del mistero e della fedeltà, Dio che sfidi i potenti e vinci il principe di questo mondo, non lasciarciscivolare verso la rassegnazione di fronte al dominio delle potenze di questo mondo che dichiarano
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precario l’amore, insostenibile la fedeltà, ineluttabilmente destinata a dissolversi la famiglia,ineluttabilmente destinata a morire la vita, ineluttabilmente destinati all’emarginazione e all’insignificanza i valori cristiani e le parole evangeliche. Tu non hai mandato il tuo Figlio nel mondoper rassegnarsi alla sconfitta, ma per vincere il mondo con la tenacia e fedeltà della tua parola.Dio potente e santo, aiutaci a resistere, aiutaci ad essere originali, aiutaci a costruire il futuro. Nonpermettere che ci ripieghiamo sulle nostre beghe, che logoriamo energie e tempo e passione neipuntigli e nelle pretese, nei protagonismi e nelle amarezze.Dio amico e Padre aiutaci a confidare nella Madre del Figlio tuo Gesù e nostra Madre Maria, Reginadella famiglia, per edificare famiglie che siano custodi della vita, della gioia, piccole chiesedomestiche, per edificare la grande Chiesa che sia nella nostra terra profezia di futuro, promessa dipace, principio di fraternità universale.Dio delle promesse e delle profezie, Dio dell’inquietudine e del cammino, Veglia sempre sul nostrocammino.Mons. Mario DelpiniArcivescovo Metropolita di Milano
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