A quasi un anno dalla morte di Umberto Eco 19/02/2016 ci piace ricordarlo con due riflessioni:
La prima con una frase del noto scrittore che ne descrive l’essenza: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.”
La seconda con un libro epistolare tra lo scrittor e il Cardinal Martini
A inizio 1995 la rivista “Liberal” aveva proposto al Cardinal Martini e a Umberto Eco di aprire un dialogo.
Questo libretto aveva poi riportato nel 1996 le lettere che i due si erano scambiati, ed era stato tradotto in seguito in sedici paesi.
Anche in ricordo di un protagonista dei tempi nostri l’editore ritiene opportuno ripubblicare questo scambio epistolare che si è svolto in modo cordiale e franco sui problemi di importanza capitale che hanno spesso diviso i credenti da i non credenti, dal senso della storia al problema dell’aborto, dal sacerdozio delle donne alle possibilità di un’etica comune sia a chi crede che a chi non crede.
Esiste una morale senza credo? Esiste un criterio (infondato e fondante) che definisce ciò che è male e ciò che è bene?
Ancora prima: esiste un terreno comune, una lingua condivisa con la quale dialogare?
Sì, e questo libro ne è la prova. Un testo (molto) interessante, che più che dare riposte pone domande.
Riportiamo qui intervista di Umberto Eco che ricorda il rapporto con il Cardinal Carlo Maria Martini https://www.youtube.com/watch?v=DxIb0IOxO6c
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