Riportiamo integralmente il bellissimo articolo di Daniele Rocchi pubblicato sul sito SIR – Servizio Informazione Religiosa del 9 Aprile 2016
I ragazzi si preparano a invadere Roma per incontrare Papa Francesco e celebrare il loro Giubileo. Dal 23 al 25 aprile varcheranno ordinatamente la Porta Santa, ascolteranno testimonianze sulle opere di misericordia in sette tende poste in altrettante piazze storiche di Roma e faranno festa allo Stadio Olimpico con alcuni dei loro artisti preferiti. “Nel clima in cui ci troviamo a vivere celebrare questo Giubileo dei Ragazzi significa spargere semi di speranza in mezzo a tanti segni di preoccupazione e gesti di morte” dice don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg)
Saranno oltre 70mila gli adolescenti che arriveranno a Roma da tutte le diocesi italiane per partecipare al Giubileo dei Ragazzi che si svolgerà a Roma dal 23 al 25 aprile, sul tema “Crescere misericordiosi come il Padre”. Nella marea italiana spiccheranno anche 600 ragazzi provenienti da Spagna, Francia, Corea del Sud, Albania, Belgio, Argentina, Cile, Germania, Portogallo e Usa. Per nulla intimoriti dal clima di tensione che si respira in tutta Europa, dopo gli attentati a Parigi e più recentemente a Bruxelles, gli adolescenti si riverseranno nella capitale per tre giorni di preghiera, di testimonianza, di festa e per incontrare Papa Francesco che, nel suo Messaggio per il “Giubileo dei ragazzi”, li ha invitati personalmente: “Vi vorrei chiamare uno a uno, vi vorrei chiamare per nome, come fa Gesù ogni giorno, perché lo sapete bene che i vostri nomi sono scritti in cielo, sono scolpiti nel cuore del Padre che è il Cuore Misericordioso da cui nasce ogni riconciliazione e ogni dolcezza”.
Un segno di speranza. “Sarà un’esperienza forte e un segnale di speranza” dice don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg), l’ufficio della Cei che coordina l’organizzazione dell’evento giubilare. “È la prima volta che il Papa incontra gli adolescenti. Così facendo invita la Chiesa a credere negli adolescenti che vivono una fase particolarmente importante e delicata della loro esistenza. Nel clima in cui ci troviamo a vivere – aggiunge don Falabretti – celebrare questo Giubileo dei Ragazzi significa spargere semi di speranza in mezzo a tanti segni di preoccupazione e gesti di morte.
Sono certo che l’eco di questo evento arriverà sino a Cracovia, dove a fine luglio Papa Francesco incontrerà i giovani per la Giornata mondiale della Gioventù”. Inserito a pieno titolo nel calendario dei grandi eventi, il Giubileo dei Ragazzi si articola in tre giorni da vivere attraverso un percorso così pensato: il 23 aprile l’arrivo e la preparazione per la confessione in piazza san Pietro, il passaggio della Porta Santa con la professione di fede sulla Tomba di Pietro; in serata la festa allo Stadio Olimpico.
Il 24 mattina, l’appuntamento clou del programma, la messa in piazza san Pietro, con Papa Francesco.
Il 25 aprile sarà dedicato alla visita delle sette piazze nel centro storico di Roma che ospiteranno altrettante tende contenenti testimonianze sulle opere di misericordia spirituale e corporale.
Sette tende in sette piazze. Le parrocchie romane, intanto, si stanno preparando ad accogliere i giovanissimi pellegrini in arrivo. Per loro saranno allestite, in sette piazze storiche della Capitale, altrettante “Tende della Misericordia”. Il numero sette ricorre spesso in questo Anno Santo dedicato alla Misericordia perché sette sono le opere di misericordia corporali, a cui si aggiungono le altre sette spirituali. “Attraverso un itinerario che partirà da Castel Sant’Angelo – dove verrà collocata la prima tenda – spiega don Calogero Manganello, vice responsabile del Snpg, i ragazzi potranno vivere, l’esperienza concreta della misericordia. Ogni tenda punterà l’attenzione su una delle opere corporali: dar da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. Più che un racconto teologico – sottolinea il sacerdote – sarà un tempo di testimonianza concreta grazie all’ausilio di video e di attività che i ragazzi porteranno avanti grazie all’aiuto di molti volontari. In ogni tenda ci sarà anche un testimone che parlerà di come vive l’opera di carità”. Per regolare al meglio l’afflusso alle tende i pellegrini saranno equipaggiati con un braccialetto con QRcode col quale potranno scaricare tutte le informazioni a disposizione su programma e orari, testimonianze presso le tende, video delle tende e collegamenti social. “Non sono previste particolari misure di sicurezza aggiuntive oltre quelle già messe in campo per gli eventi giubilari – dichiara don Manganello – i controlli saranno ferrei”.
La festa allo Stadio Olimpico. Tanti gli artisti che calcheranno, il 23 aprile, il palco dell’Olimpico: da Lorenzo Fragola a Francesca Michielin, fresca vincitrice di Sanremo, Rocco Hunt, Giovanni Caccamo, Moreno, Deborah Iurato, Shari, Benji e Fede, Dear Jack. Organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, l’evento vuole “offrire una serata di musica e spettacolo nella quale i ragazzi si sentano coinvolti in prima persona. Attraverso la danza, la musica, la comicità si tenterà di accendere lo Stadio Olimpico, puntando il dito contro il bullismo, la discriminazione, l’odio, il rifiuto, la violenza e, soprattutto, promuovendo la cultura della vita e del rispetto. I loro sogni e le loro speranze saranno il filo conduttore della festa”. Prevista la diretta televisiva su Tv2000 e quella radiofonica sul circuito inBlu, il network delle radio cattoliche italiane. Le iscrizioni al Giubileo dei Ragazzi si sono chiuse lo scorso 31 marzo, ma dalla Pastorale giovanile fanno sapere che sono ancora aperte per tutti quei gruppi che provvederanno da soli a reperire l’alloggio a Roma.
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