ANNO ORATORIANO 2017-2018
VEDRAI CHE BELLO il tema dell’oratorio 2017-2018
Abbiamo fatto il carico di bellezza. Questa estate in oratorio, abbiamo imparato a meravigliarci per le opere del Padre. Con questo stupore negli occhi, riprendiamo il cammino, grati di quanto abbiamo ricevuto e abbiamo vissuto insieme. Ci viene chiesto di fare un passo in più e di spostare un attimo lo sguardo: la meraviglia sarà per quanto di bello sappiamo proporre ai ragazzi in oratorio; lo stupore è per la comunità che sa accompagnare ciascuno all’incontro personale con il Signore Gesù, affinché ogni ragazzo e ogni ragazza si sentano come il «discepolo amato».
L’invito e il coraggio di andare
«Vedrai che bello» è lo slogan dell’anno oratoriano 2017-2018. È il Signore Gesù che lo dice ai più piccoli e ai più giovani, responsabilizzandoci, perché la sua «casa» sia capace di accogliere, nutrire di vita, procurare la gioia, fino a convincere di restare per sentirsi parte di essa e di andare nel mondo certi di questa appartenenza, in «uscita» perché ci riconosciamo discepoli del Signore e quindi «missionari».
«Vedrai che bello» è lo stesso invito che Gesù ha fatto a quei due discepoli di Giovanni il Battista che, avendolo seguito, gli hanno chiesto: «Maestro, dove dimori?». A loro Gesù ha risposto: «Venite e vedrete». Quei due «videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui». Questo brano del Vangelo di Giovanni al capitolo 1 (vv. 35-39) darà avvio al percorso dell’animazione in oratorio durante l’anno e sarà il riferimento della Festa di apertura degli oratori. Questo brano ci presenta la figura di san Giovanni evangelista, che la tradizione vuole sia “l’altro” discepolo che, con Andrea, ha risposto alla domanda di Gesù «Che cosa cercate?».
Un oratorio “invitante”
«Vedrai che bello» è quello che si dice ai bambini e ai ragazzi quando si è convinti che per loro quello che proponiamo sia un’occasione da non perdere. Pensiamo che frequentare l’oratorio lo sia! Ma per fare questo l’oratorio deve farsi “invitante”. Le comunità educanti sono chiamate a ritrovare entusiasmo e spirito di iniziativa per realizzare esperienze che possano restare nella memoria dei ragazzi, che siano così “indelebili” da plasmare il carattere, definire le scelte e orientare la vita secondo lo stile del Vangelo.
Sapremo prendere in considerazione tutto ciò che è «bellezza» accorgendoci innanzitutto del vissuto dei ragazzi, partendo da ciò che “piace” a loro, per poterli condurre a mete ancora più alte e a frequentare dimensioni inaspettate, come quella della preghiera, dell’ascolto della Parola di Dio, della lode, ma anche della carità, dell’attenzione agli altri in modo concreto o anche proponendo di riflettere sulle situazioni della vita che hanno bisogno di un discernimento e di un’interpretazione nuova, che si fondi sul Vangelo e non si lasci deviare da pensieri solo umani e dalla cultura corrente.
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