ANIMAZIONE E COLLABORAZIONI NEGLI ORATORI
CRITERI GENERALI
Dal Sinodo 47°– 236. Gli animatori
- Oltre che dell’opera preziosa degli educatori, l’oratorio si avvale dell’altrettanto preziosa azione degli animatori: animatori del gioco e del tempo libero; responsabili dei gruppi di interesse e di servizio; allenatori dello sport; incaricati dell’animazione di altri settori.
- Occorre riconoscere pienamente la dignità del servizio educativo prestato dagli animatori. Nel contempo si abbia cura di promuovere in tutti gli animatori una completa adesione alla tensione educativa dell’oratorio, necessario supporto all’esercizio di competenze e responsabilità specifiche.
- L’eventuale presenza di adolescenti animatori deve essere considerata come esperienza di servizio e tirocinio e come occasione di crescita degli adolescenti stessi.
Cosa ci spinge…
È fondamentale sottolineare, prima di ogni criterio, che a muoverci è l’amore per i nostri ragazzi.
La passione educativa che mettiamo in ogni proposta deriva dalla preoccupazione che scelgano sempre il meglio per la loro crescita umana e spirituale.
Partendo dal Sinodo 47O ci sembra utile ricordare che non si diventa automaticamente animatori per età, cioè dall’età in cui si iniziano le scuole superiori!
Per questo, per chi desidera diventare animatore, dopo aver ascoltato le motivazione che spingono a questa richiesta ogni parrocchia o oratorio provvede a dei momenti formativi e di verifica. Per essere un animatore o per collaborare in oratorio è richiesta una formazione costante della propria persona, che porti ad una crescita umana e spirituale.
Questo mettersi in gioco aiuta a crescere insieme ed abilita a ruoli di collaborazione all’interno dell’oratorio. Naturalmente ognuno con le proprie capacità (se una persona perde facilmente la pazienza magari è meglio che non spieghi i giochi, se uno ha capacità artistiche è buona cosa che dia una mano per cartelloni, scenografie… e così per la musica, il canto, il ballo, ecc…).
Ciò che è richiesto è il mettersi in gioco seriamente… le occasioni non mancano!
È indispensabile farsi vedere e lasciarsi coinvolgere da quello che succede abitualmente in oratorio. Se uno non si fa vedere mai o molto raramente e/o senza forti motivazioni, o utilizza solo gli spazi dell’oratorio come luogo di ritrovo e gioco, questo non è un buon segnale al fine di un impegno estivo.
La partecipazione alla Messa…
Nel nostro Decanato tra Sabato e Domenica sono offerte moltissime possibilità ad orari diversi (basta riferirsi ai calendari e/o agli avvisi parrocchiali), quindi per chi vuole andare a Messa le possibilità certo non mancano!
La Messa viene prima di tutto, perché con essa si costruiscono fondamenta solide del proprio essere cristiani. Non ci può essere animatore cristiano che non vada a Messa regolarmente. È un discorso di coerenza e di testimonianza.
Le Confessioni…
Ciò che vale per la Messa, vale anche per le confessioni. In settimana ci sono molte possibilità. Basta sempre riferirsi ai calendari e/o agli avvisi parrocchiali o personalmente ai don.
La catechesi e altri percorsi formativi
La catechesi è un momento fondamentale di crescita nella fede e di confronto con gli altri, per essere cristiani non solo sulla carta, ma anche nella vita di tutti i giorni. L’appartenenza ad altri gruppi (associazioni, movimenti…) che garantiscono una formazione cristiana viene comunque tenuta in considerazione, qualora sostituisca i normali momenti di catechesi proposti dalle Parrocchie.
Per i non cattolici o non cristiani…
Possono esserci non cattolici, o anche non cristiani che desiderano mettersi a disposizione delle attività oratoriane. Esattamente come per gli altri ci si dovrà accertare che il loro comportamento e la loro vita sia conforme al ruolo in cui chiedono di impegnarsi e concordare un percorso particolare di crescita e di impegno.
Problemi di tempo… (?)
Posto il criterio sano che dice: “per una cosa a cui si tiene il tempo lo si trova!”; possono esserci motivazioni serie all’assenza ad alcuni momenti formativi. Per queste situazioni occorre un confronto personale (non un SMS con scritto “non posso esserci mi spiace!” o simili). Importante è parlare, capire insieme come fare in una situazione piuttosto che nell’altra e non aspettare che si avvicini il Grest per parlare o tirar fuori ragioni rispetto alle assenze!
Se uno ci tiene a collaborare alle attività estive dell’oratorio, deve anche trovare il tempo per prepararsi e confrontarsi, eventualmente trovando soluzioni quando per seri motivi si è impossibilitati ad esserci… non è corretto che chi non si vede mai o saltuariamente, o chi utilizza solamente l’oratorio come luogo di gioco e/o di ritrovo senza mai prendersi a cuore di ciò di cui l’oratorio ha bisogno, o non considerando gli inviti e le richieste d’aiuto, ad un certo punto avanzi pretese sulla sua presenza al Grest o ai campi estivi! Se ci si mette in gioco ci si mette in gioco su tutto e da subito!
Il Grest comincia ad avvicinarsi… e chi arriva alla fine o spunta fuori dopo mesi di assenza?
A nessuno verrà chiusa la porta in faccia, ma certamente bisognerà capire il perché dell’assenza attraverso un confronto e un dialogo. Chiaramente chi arriva alla fine, dopo una lunga assenza o con una presenza incostante e/o immotivata non potrà fare quello che fanno quelli che invece si sono preparati e hanno dato tempo e disponibilità durante tutto l’anno.
Si potrà eventualmente concordare un impegno limitato di collaborazione in alcune attività del Grest, a seconda dei tempi e delle necessità dell’oratorio (aiuto nei giorni di laboratorio, aiuto nella distribuzione della merenda, ecc…). Detto ciò si capisce che non tutti saranno chiamati a collaborare alle attività estive degli oratori, ma dev’essere altrettanto chiaro che questo non significa essere esclusi dall’oratorio che resterà sempre a disposizione per giocare e per ritrovarsi insieme ai propri amici, ma con i tempi e gli orari che le attività estive richiedono.
Scarica qui il documento 160429_Per essere un animatore in oratorio (approvato)
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