Lettera Enciclica Laudato Si’
del Santo Padre
Francesco
sulla cura della casa comune
E’ stata pubblicata in data odierna la seconda enciclica del pontificato di Papa Francesco.
Il Santo Padre ha posto grande importanza al tema dell’ambiente fin dall’inizio del Suo pontificato. Egli diceva nella Santa Messa per l’inizio del ministero il 19 marzo 2015: “Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!”
Come è ormai chiaro a tutti, l’Enciclica prende il nome dall’invocazione di san Francesco d’Assisi:«Laudato si’, mi’ Signore» che nel Cantico delle creature ricorda che la terra, la nostra casa comune, «è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sua braccia» (n. 1). Il riferimento a san Francesco indica anche l’atteggiamento su cui si fonda tutta l’Enciclica, quello della contemplazione orante, e ci invita a guardare al “poverello di Assisi” come a una fonte di ispirazione. Come afferma l’Enciclica, san Francesco è «l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. […] In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore» (n. 10).
Al centro del percorso della Laudato si’, troviamo questo interrogativo: «Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che ora stanno crescendo?».
L’Enciclica si pone in dialogo con tutte le persone, le organizzazioni e le istituzioni che condividono questa stessa preoccupazione. Essi affrontano prospettive diverse, ma che la situazione mondiale ci fa scoprire sempre più intrecciate tra loro e complementari: le ricchezze della fede e della tradizione spirituale, la serietà del lavoro di ricerca scientifica, l’impegno concreto, a vari livelli, per uno sviluppo equo e sostenibile.
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S.B.
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